🎤 Intervista esclusiva con Caterina Ferri

Per Take the Flight Magazine abbiamo il piacere di incontrare Caterina Ferri, giovane cantante italiana dalla voce intensa e appassionata.
Con il suo talento sta conquistando pubblico e critica, portando sul palco emozioni autentiche e una sensibilità che la rende unica.
In questa intervista Caterina ci racconta la sua storia, le sue ispirazioni e i suoi progetti futuri.
Intervista
1. Caterina, come è iniziato il tuo percorso musicale ?
Come spesso accade, tutto è nato per gioco… a tre anni ho vinto un concorso di canto e da lì non ho più smesso di cantare. Ovviamente il gioco, col tempo, è diventato studio, perché senza impegno e disciplina la passione rischia di rimanere solo un sogno. Professionalmente, la svolta è arrivata nel 2006 con il ruolo da protagonista ne Il fantasma dell'opera con la REGIA Angelo Polacci. Da quel momento sono arrivate le tournée teatrali, le partecipazioni ai programmi RAI e le collaborazioni con grandi nomi della musica italiana come Orietta Berti, Giovanna Nocetti, Fausto Leali, Don Backy e molti altri.
2. Quali sono stati gli artisti che ti hanno maggiormente ispirata ?
Nel musical, Julie Andrews e Catherine Zeta-Jones. Per la recitazione, l'eleganza senza tempo di Audrey Hepburn. Nel canto, la forza e l'intensità di Barbra Streisand. L'importante però è crearsi alla fine un'autenticità unica che credo sia indispensabile per un'artista.
3. Quando sei sul palco, cosa provi nei momenti prima di cantare ?
Quella meravigliosa paura che, se ben dosata, diventa adrenalina e concentrazione. È un campanello che mi ricorda di dare il meglio. Paradossalmente, si sbaglia più facilmente quando si è troppo sicuri.
4. C'è una canzone del tuo repertorio a cui sei particolarmente legata? Perché ?
Più che a una canzone sola, mi sento legata all'intero album "Caterina Ferri canta Don Backy (Questo Sconosciuto)". È curioso: quei brani non li ho scritti io, eppure li sento miei fino in fondo. È una sensazione meravigliosa, quasi come se la musica di qualcun altro avesse trovato casa nella mia voce.Credo che il merito sia dell'autore: Don Backy è un grande della musica e le sue canzoni sono così autentiche da permettermi di viverle come se fossero parte della mia storia.
5. La musica spesso è anche un messaggio: cosa vuoi trasmettere con le tue canzoni ?
Emozione. Credo che il compito di un artista sia quello di lasciare un segno nel cuore di chi ascolta, fosse anche solo un brivido.
6. Com'è stato il tuo rapporto con il pubblico nelle prime esibizioni dal vivo ?
Il pubblico è la ragione per cui siamo lì. Ho sempre cercato di interagire con chi mi ascolta, di creare un dialogo sul palco ma anche dietro le quinte. Il loro feedback è prezioso, è ciò che ti spinge a crescere e a migliorare.
7. Oggi il mondo della musica è molto competitivo: qual è la tua chiave per distinguerti ?
Essere autentici. Ognuno ha un'anima unica, ed è quella che deve emergere. Non bisogna mai cadere nel provincialismo o cercare di essere copie di qualcun altro. Si cammina con le proprie gambe, e si va lontano solo così.
8. Qual è stato il momento più emozionante della tua carriera fino ad ora ?
Da bambina mi divertivo a giocare a fare Anna Oxa a Sanremo. Anni dopo, ritrovarmi a duettare con Fausto Leali in Ti lascerò è stato un sogno che si avverava. Ma se devo scegliere, la collaborazione con Don Backy ha avuto un valore inestimabile: lavorare con un artista che ha scritto pagine fondamentali della musica italiana mi ha aiutato ad evolvermi artisticamente.
9. Stai lavorando a nuovi progetti o album? Puoi darci qualche anticipazione ?
Contemporaneamente alla tournée teatrale invernale, sto promuovendo l'album "Caterina Ferri canta Don Backy (Questo Sconosciuto)", con la direzione artistica dello stesso Don Backy. Sta ricevendo ottimi consensi e ne sono felice. Mi piacerebbe iniziare a lavorare a un nuovo progetto discografico, ma è un impegno che richiede tempo, energie e la giusta squadra…vedremo!
10. Se dovessi descrivere Caterina Ferri con tre parole, quali sceglieresti ?
Determinata, autoironica e – lo ammetto – un pizzico narcisista. D'altronde, senza un po' di sano narcisismo, come si fa a salire su un palco?
Walter Correnti
